Sala III: Le necropoli protostoriche

 

La terza sala è dedicata ai culti funerari: il percorso espositivo comprende una selezione tra i più significativi corredi tombali a cremazione, provenienti dalle necropoli atestine disposte in lunghe fasce esterne all’abitato, a nord ai piedi del colle del Principe e a sud su una serie di dossi sabbiosi. Tutti i corredi sono ordinati cronologicamente, dal X al III secolo a. C. Alcune sepolture in cassetta di lastre, a semplice fossa  o ad inumazione sono esempi delle diverse abitudini di sepoltura. Spiccano alcuni corredi per la ricchezza dei singoli ossuari o degli oggetti di ornamento (spesso veri e propri gioielli).

 

 

Il manufatto certamente più prestigioso del museo è la “situla Benvenuti”, massima espressione dell’antico artigianato veneto in lamina di bronzo. In questa sala ciò che è importante notare è la composizione complessiva del corredo funebre: essa ci fornisce una serie di dati attraverso i quali è possibile intuire il sesso, la classe di età, il rango e il ruolo sociale del defunto. Facciamo alcuni esempi:

  • la sepoltura di una bambina è indicata dalla presenza di un vaso a forma di uccello acquatico e di vasetti in miniatura;
  • il rango di cavaliere per una sepoltura maschile è indicato da elementi che servivano a bardare i cavalli;
  • l’esuberanza degli ornamenti e la presenza di accessori per l’abbigliamento in bronzo, osso, ambra e pasta vitrea lascia immaginare la ricchezza degli abiti da cerimonia indossati dalle donne;
  • la presenza di situle in bronzo decorate a sbalzo o di cinturoni in bronzo da parata indicano l’alto rango sociale del defunto.

 

 

L’esposizione guida il visitatore a capire alcuni aspetti fondamentali sui cambiamenti avvenuti all’interno di questo ampio intervallo cronologico:

 

  • osservare l’evoluzione tecnologica e tipologica dei manufatti della cultura materiale:
    • la creazione di situle in bronzo decorate a sbalzo e ad incisione, già dal VII secolo;
    • la standardizzazione, tra VI e V secolo, della produzione di ceramica con vasellame decorato a fasce rosse e nere;
    • la rappresentazione simbolica del banchetto funebre, sempre tra VI e V secolo, che ha comportato la riproduzione di utensili legati alla preparazione di cibi e bevande (in bronzo o ferro);

 

  • ricostruire le principali trasformazioni sociali ed economiche della comunità atestina:
    • l’emergere nell’VIII secolo di personaggi di rango principesco, quindi di una prima differenziazione elitaria nella società del tempo;
    • l’affermazione, presso i Veneti antichi e nel corso dell’VIII secolo, di celebrazioni “eroiche”di derivazione omerica;
    • la formazione nel corso del VII secolo della classe aristocratica;
    • l’affermazione ed il consolidamento, tra VI e V secolo, dei ceti benestanti, come ad esempio quello mercantile.
    • l’intensificarsi, sempre tra VI e V secolo, delle importazioni dall’Etruria, dall’Italia meridionale e dalla Grecia;
    • l’intensificarsi, soprattutto a partire dal V secolo, degli influssi della cultura celtica d’oltralpe.