Sala I: Este e l’agro atestino nella preistoria

 

L’area dei Colli Euganei è sempre stata una ricca fonte di risorse naturali, grazie alla concentrazione in un ristretto spazio geografico di collina e pianura, dossi fluviali, pianori e zone ricche di sorgenti: con l’intensificarsi delle ricerche archeologiche nel territorio è stato evidenziato come nelle varie epoche gli uomini abbiano preferito alcune zone rispetto ad altre, in base alle necessità.

 

 

In questa sala sono raccolte le testimonianze più antiche della presenza dell’uomo di Neanderthal nel territorio di Este e dei Colli Euganei a partire dal Paleolitico inferiore, con alcuni manufatti litici trovati in superficie, fino all’età del Bronzo. La raccolta di strumenti in selce e di altri resti delle attività umane come ossa animali e scarti della scheggiatura della selce, ma anche di resti fossilizzati di polline e specie vegetali, hanno permesso la ricostruzione degli aspetti sociali ed economici dei gruppi umani primitivi e dell’ambiente in cui essi vivevano.

 

 

 

L’antica e media età del Bronzo si distingue per il ritrovamento di un insediamento perilacustre al Laghetto della Costa di Arquà Petrarca (i ritrovamenti documentano un’occupazione tra 2800 e 1500 a.C.), con aspetti culturali terramari coli : gli scavi presso Fiavè Carera, di cui si riporta un’immagine a titolo di esempio, ci fanno intuire come doveva essere la sua struttura a palafitte.

 

Durante la media e recente età del Bronzo (tra 1600 e 1000 a.C.) nascono grandi centri abitati di pianura cinti da argini, come Montagnana Borgo San Zeno, Monselice Marendole ed Este.

 

Nello stesso periodo si ha un’occupazione sistematica dei Colli Euganei. Si segnalano l’abitato di Lozzo Atestino e Merlara, che testimoniano il raggiungimento di un elevato livello tecnologico nella lavorazione del bronzo e il grado di ricchezza raggiunto dai gruppi di popolazione: ne sono un esempio la forma di fusione in arenaria, i ripostigli contenenti pani di bronzo semilavorato e frammenti deformati dal fuoco usati per la rifusione e la realizzazione di nuovi oggetti.

 

Il grado di ricchezza raggiunto dalle popolazioni è documentato anche dalla presenza di oggetti in metallo: ad esempio un grande pugnale e una falce con immanicatura a coda di rondine.

 

I materiali esposti consentono di conoscere le caratteristiche significative della Rivoluzione Neolitica ed in particolare:

 

  • i progressi tecnologici nella lavorazione della selce;
  • l’inizio dell’uso dei metalli;
  • i diversi modi di abitare dell’uomo preistorico in ripari, capanne e palafitte;
  • il posizionamento degli insediamenti in posizioni geografiche differenziate (collina,
    pianura, in prossimità di fiumi o sorgenti), nelle diverse epoche e in base alle diverse necessità economiche e sociali.